  
                  Donazione sangue cordonale donne immigrate >>scarica 
                  locandina
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		IL PROGETTO "ANCHE NOI… NATI PER DONARE" AD EXPO 2015
		La Federazione Italiana Adoces e Admor-Adoces lunedì 15 giugno 2015 
		   presenteranno al Vivaio Donne del Padiglione Italia, ad Expo 2015, 
	           il progetto "Anche noi… nati per donare" vincitore del concorso 
		   "Progetti per le Donne di WE-WOMEN FOR EXPO".
		   Il progetto, fra i percorsi di eccellenza in Italia ed in Europa 
	           per la sua articolazione, gli strumenti operativi e il percorso adottato, 
		   si rivolge ad un target mai considerato prima e unisce all’obiettivo 
		   della donazione quello dell’integrazione. 
	           Il dono solidale del sangue cordonale diviene infatti un buon motivo per entrare 
		   in contatto con le donne di diversa etnia e cultura che vivono nel nostro Paese, 
		   per coinvolgerle in un percorso di conoscenza e comprensione favorendo il processo 
		   di integrazione socio–culturale e sensibilizzarle alla donazione.
		   Le potenziali donatrici sono di cruciale importanza perché portatrici di genotipi 
	 	   differenti dalla popolazione italiana e possono quindi contribuire all’accrescimento
		   delle risorse biologiche vitali per aiutare i loro connazionali candidati al trapianto, 
		   che attualmente non trovano donazioni compatibili. 
                Per quanto riguarda specificatamente il programma per la donazione 
                  del sangue cordonale da parte delle mamme immigrate, nell’estate 
                  2007 ADoCes, Associazione Donatori Cellule Staminali Regione 
                  Veneto e il Coordinamento dei Collegi delle Ostetriche del Veneto 
                  e la F.N.C.O. Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, hanno 
                  costituito il GRUPPO DI LAVORO NAZIONALE, per studiare un percorso 
                  di donazione per le donne straniere residenti nel nostro territorio. 
                  Il Gruppo è formato da: 
                - Ostetriche che operano sul territorio e in sala parto e in 
                  diverse province della Regione Veneto, e impegnate nel programma 
                  di raccolta delle donazioni del sangue cordonale; 
                  - referenti dell’Associazione ADoCes, Associazione Donatori 
                  Cellule Staminali Regione Veneto; 
                  - Ostetriche che operano in diverse regioni italiane (Toscana, 
                  Calabria, Sardegna, Piemonte,Lazio, Sicilia, Puglia, Campania, 
                  Lombardia, Friuli V.G.). 
                 
                  Questo Gruppo di Lavoro, ha elaborato e predisposto: 
                > una campagna informativa per l’informazione e sensibilizzazione 
                  al dono, in lingua italiana,  
                > un Poster riportante il messaggio della donazione nelle 
                  sette lingue più rappresentative; 
                > un Manuale “Percorsi multilingue per la donazione 
                  del sangue cordonale”, per agevolare la comunicazione 
                  e la comprensione tra operatore sanitario e la donna immigrata.	
                 
                Il Centro pilota in questa prima fase operativa è l’Unità 
                  Operativa di Ostetricia e Ginecologia di Noventa Vicentina, 
                  diretta dal Dott. Vicennzo Tinelli, dove operano ostetriche 
                  da diversi anni impegnate nella sensibilizzazione e raccolta 
                  delle donazioni di sangue cordonale che vengono successivamente 
                  vagliate e crioconservate presso la Banca di Treviso. 
                Tutto il materiale è utilizzato solo presso il Centro 
                  Pilota. 
                Sono inoltre stati programmati incontri con le comunità 
                  locali degli immigrati per promuovere l’iniziativa, grazie 
                  alla collaborazione di Associazioni locali dei donatori di sangue 
                  Fidas ed AVis e il CAV Centro di Aiuto alla Vita. 
                Responsabili del programma:  
                  Ivana Gerotto (Referente del Coordinamento Ostetriche del Veneto) 
                  Alice V. Bandiera Referente di ADoCes 
                  Supervisione scientifica: G.B. Gajo e S. De Angeli - Banca del 
                  sangue cordonale presso il Servizio Immnutrasfusionale di Treviso 
                  Direzione Centro Pilota presso l’U.O. di Noventa Vicentina: 
                  V . Tinelli 
				ALTRI APPROFONDIMENTI E VIDEO DEL PROGETTO SUL SITO AL LINK http://www.adoces.it/donazione-sangue-cordone/iniziative-in-corso/ 
                
                
                
                
                   7 marzo 2008 Conferenza stampa 
                Presso la sala riunione della Direzione Medica dell’Ospedale 
                  di NOVENTA VICENTINA è organizzata una conferenza stampa 
                  per la presentazione dell’iniziativa e far conoscere le 
                  possibilità di donazione per le donne immigrate 
                 
                  24 ottobre Venezia Centro Culturale "Don Orione" 
                   
                  I risultati preliminari del Progetto pilota saranno illustrati 
                  nella Tavola Rotonda che fa seguito al Convegno Nazionale “Le 
                  cellule staminali cordonali tra presente e futuro”. 
                  L’evento offrirà un panorama completo sulla tematica 
                  della donazione e della raccolta delle cellule staminali cordonali, 
                  con approfondimenti di natura normativa e organizzativa, bioetica 
                  e deontologica in relazione anche alle “offerte” 
                  per la conservazione autologa. 
                  (vedere programma link news)
                 
                  Alice V. Bandiera - ADoCes 
                  Ivana Gerotto – Coordinamento Collegi Ostetriche del Veneto 
                 
                 
                Firenze: Interventi delle Coordinatrici del Gruppo di Lavoro 11 settembre e 23 ottobre 2009.
                 
                  Corsi di formazione organizzati dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e dall'Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Fisiopatologia Clinica >> Scarica il programma.
                 
                 
      ADoCeS è attualmente impegnata a Vicenza, insieme a Fidas e Avis,  nel progetto denominato 
        "DONAZIONI SENZA CONFINI" per il coinvolgimento di cittadini stranieri residenti in Veneto nella donazione di cellule staminali. 
         
         PERCHE' E' IMPORTANTE L'ISCRIZIONE AL REGISTRO ITALIANO DONATORI 
        DI CITTADINI PROVENIENTI DA ALTRI PAESI
        Le premesse e il quadro attuale 
         
        Sino a vent'anni fa i trapianti di midollo osseo venivano eseguiti esclusivamente fra fratelli compatibili HLA identici. 
        Purtroppo il 70% dei malati affetti da emopatie letali (Leucemie, anemie, linfomi, mielomi e altre) non poteva giovarsi di questa 
        opportunità terapeutica perché non disponeva del donatore familiare. Questa motivazione ha spinto gli ematologi a 
        cercare il donatore al di fuori dell'ambito familiare. 
        I risultati soddisfacenti ottenuti ricorrendo a donatori non consanguinei hanno portato, nonostante la grande difficoltà nel 
        reperire soggetti con caratteristiche genetiche simili, alla costituzione in molte nazioni di Registri di potenziali donatori di midollo 
        osseo. Tali organizzazioni costituiscono delle vere e proprie banche dati genetici che, collegate tra di loro in una rete internazionale, 
        possono rendere accessibile ad un singolo paziente un pool di donatori. 
        Nel 1989 è stato avviato anche in Italia, sulla spinta di diverse società scientifiche (Società Italiana di 
        Ematologia, Associazione Italiana di Immonogenetica e Biologia dei Trapianti Associazione Italiana Emato-Oncologia Pediatrica, 
        Società Italiana di Immunoematologia e Trasfusione del Sangue) il programma denominato "Donazione di Midollo Osseo". 
        Successivamente è stato istituito il Registro Italiano Donatori Midollo osseo (IBMDR) con sede a Genova presso l'Ospedale 
        Galliera e la cui attività è stata istituzionalmente riconosciuta con la Legge 52 del marzo 2001. 
        Esso ha lo scopo di procurare ai pazienti ematologici in attesa di trapianto, ma privi del donatore ideale (il fratello HLA identico), 
        un volontario, estraneo alla famiglia, con caratteristiche immunogenetiche tali da consentire il trapianto con elevate probabilità 
        di successo. 
         
        Cos'è la compatibilità 
         
        Ogni individuo possiede un patrimonio di geni ereditati dai genitori che lo caratterizza in maniera univoca. Una parte di questi geni 
        controllano l'espressione di strutture (antigeni) presenti sulla superficie di tutte le cellule del nostro corpo. Grazie a questi 
        antigeni, caratteristici di un singolo individuo, il sistema immunitario riconosce le proprie cellule e reagisce contro quelle estranee 
        o addirittura le proprie, se modificate. 
        Nell'uomo il gruppo di geni che controlla il "riconoscimento" dei vari tessuti dell'organismo è chiamato Sistema HLA. Tali 
        caratteristiche genetiche si possono determinare sia direttamente, esaminando il DNA con tecniche di biologia molecolare, sia con 
        tecniche sierologiche. Tali test si utilizzano, in caso di trapianto, per stabilire la compatibilità tra donatore e ricevente. 
        Solo tra fratelli esiste una buona probabilità (25%) di trovare gli stessi dati HLA, mentre tra individui non apparentati 
        ciò è molto raro. 
         
        I donatori e i trapianti 
         
        A dicembre 2005 
         
        Il Registro Mondiale dei Donatori ha superato i dieci milioni di iscritti. 
        I Registri nazionali che ne fanno parte sono 42. 
         
        Il Registro Italiano (IBMDR) conta 315.000 iscritti, e si conferma al quarto posto fra i Registri internazionali. 
        I donatori italiani trovati compatibili e giunti alla donazione (dati nov. 2005) sono 1469 dei quali 987 hanno donato per 
        pazienti italiani e 482 per pazienti stranieri. 
         
        I pazienti italiani giunti al trapianto di cellule staminali del midollo osseo sono 2226 (dati al 30.06.2005); 947 
        con donazioni provenienti dal registro nazionale e 1279 da donatori esteri. 
         
        Il Registro Donatori del Veneto, che fa parte dell'IBMDR, contiene (dic. 2005) i dati genetici di circa 59.000 individui (circa 300 
        le donazioni effettive) a testimonianza delle eccellenti capacità di reclutamento dei donatori da parte delle associazioni 
        di volontariato nonché della grande disponibilità della popolazione al dono. 
         
        La Donazione di sangue placentare: un'altra importante fonte per i trapianti 
         
        Ricerche dell'ultimo decennio hanno dimostrato che nel sangue residuo del cordone ombelicale e della placenta sono presenti cellule 
        simili a quelle del midollo osseo, particolarmente adatte ad essere trapiantate in pazienti in età pediatrica. Si tratta di 
        residui normalmente scartati e destinati all'inceneritore, insieme alla placenta e al cordone ombelicale. 
         
        Qualsiasi futura mamma, purché non affetta da malattie trasmissibili, può donare il sangue placentare che può 
        essere raccolto facilmente dall'ostetrica al termine del parto poiché la procedura non modifica in alcun modo la loro assistenza. 
        Dopo il parto, la neo-mamma sarà sottoposta ad un semplice test di controllo per escludere la presenza di malattie che verrà 
        ripetuto dopo qualche mese. 
         
        Nel 1999 la Regione Veneto, riconoscendo l'alto valore scientifico delle donazioni di sangue placentare  a scopo trapiantologico, 
        ha istituito, con la legge n. 38, tre banche per la raccolta e crioconservazione delle donazioni di sangue placentare presso le Aziende 
        ospedaliere di Padova, Treviso e Verona. 
        Le raccolte delle donazioni vengono effettuate presso i Centri di ostetricia di molti ospedali. 
         
        I TRAPIANTI DI CELLULE STAMINALI: le attuali cause di problematicità e/o criticità 
         
        Per quanto riguarda il trapianto di cellule staminali del midollo osseo, nonostante  il grande numero di combinazioni genetiche presenti 
        nei registri, molti sono purtroppo i pazienti italiani e non che non riescono a trovare un donatore compatibile. 
         
        Nell'ultimo decennio, a seguito del fenomeno dell'immigrazione che ha interessato la nostra regione, si sono presentate problematiche 
        finora non considerate soprattutto nel campo della salute. 
        L'aumento dei cittadini immigrati residenti ha portato infatti ad un parallelo aumento del numero dei ricoveri ospedalieri e delle 
        necessità trapiantologiche di questi pazienti ma ai quali non è possibile trovare un donatore perché le 
        caratteristiche immunogenetiche, fondamentali per la "compatibilità" e il buon esito del trapianto, sono diverse in ogni 
        popolazione. 
         
        A questo si aggiunge la totale assenza di Registri Donatori e di Banche di conservazione di cellule staminali in quasi tutti i paesi di 
        origine. 
         
        Ecco perché è importante l'inserimento di nuovi donatori con caratteristiche genetiche diverse da quelle già 
        presenti nel nostro Registro, che potrebbero essere quelle rappresentate da nuove popolazioni che in questi anni si sono stabilite in 
        Veneto. 
         
        Ed ecco perché è importante la donazione del sangue placentare delle mamme immigrate: la loro donazione potrà 
        essere utilizzata nei trapianti di malati loro connazionali che potranno trovare presso le banche una donazione geneticamente compatibile. 
         
        Di fronte a queste problematiche ADoCes si è impegnata fin dai primi mesi del 2005, insieme a Fidas e Avis,  per la preparazione 
        di un percorso formativo che vede coinvolte anche le maggiori comunità immigrate nella provincia di Vicenza, al termine del quale 
        sarà possibile il coinvolgimento e la sensibilizzazione di cittadini stranieri residenti in Veneto nella donazione di cellule 
        staminali. 
         
                Per approfondimenti sul progetto, sui risultati degli incontri 
                con le comunità e sui prossimi appuntamenti: www.donazionisenzaconfini.it 
                Nel luglio 2007 l'Agenzia Regionale Socio Sanitaria considerando 
                questo progetto di grande interesse ha pubblicato il FOCU 
                ON per presentare il progetto, uno fra i primi in Italia e 
                che si distingue per eccellenza progettuale innovatività, 
                efficacia ed efficienza metodologica con cui sono state svolte. 
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